Salta al contenuto principale
Ente italiano di unificazione delle materie plastiche - Federato all'UNI
Via Derna n. 26 - 20132 Milano
Segreteria Tel.: 02 77092735 - Direzione Tel.: 02 74234505

Norme

Cliccando sul codice della norma si potrà accedere alla scheda dettagliata presente sul sito dell'UNI

Cerca nelle norme
Titolo
Numero

Materie plastiche - Determinazione delle proprietà dinamico-meccaniche - Parte 2: Metodo del pendolo a torsione

La norma specifica due metodi (A e B) per la determinazione delle proprietà dinamico-meccaniche lineari delle materie plastiche come le componenti di conservazione e perdita del modulo a torsione in funzione della temperatura nel campo delle piccole deformazioni nella gamma di frequenze da 0,1 Hz a 10 hz.
La dipendenza dalla temperatura di queste proprietà, misurate in un intervallo sufficientemente ampio di temperature (ad esempio da -50 °C a +150 °C per la maggior parte delle materie plastiche disponibili commercialmente), fornisce informazioni sulle regioni di transizione del polimero (ad esempio la transizione vetrosa e la fusione); fornisce inoltre informazioni sull'inizio della fluidità plastica.
I due metodi descritti non sono applicabili ai laminati non simmetrici (vedere UNI EN ISO ISO 6721-3) e non sono adatti per prove sulle gomme.

Materie plastiche - Determinazione delle proprietà dinamico-meccaniche - Parte 1: Principi generali

Le varie parti della UNI EN ISO 6721 specificano i metodi per la determinazione delle proprietà dinamico-meccaniche delle materie plastiche rigide all'interno della regione del comportamento viscoelastico lineare. Questa norma specifica le definizioni e descrive i principi generali, inclusi tutti gli aspetti comuni ai singoli metodi di prova descritti nelle parti successive. Diverse modalità di deformazione possono produrre risultati che non sono direttamente comparabili. Ad esempio, la vibrazione a trazione provoca una sollecitazione uniforme su tutto lo spessore del campione, mentre le misurazioni della flessione sono influenzate preferibilmente dalle proprietà delle regioni superficiali del campione.
I valori derivati dai dati delle prove di flessione saranno paragonabili a quelli derivati dai dati delle prove di trazione solo a livelli di deformazione in cui la relazione sforzo-deformazione è lineare e per i campioni che hanno una struttura omogenea.

Materie plastiche - Poliammidi - Determinazione dell'indice di viscosità

La norma specifica un metodo per la determinazione dell’ indice di viscosità delle soluzioni diluite di poliammidi in determinati solventi specificati. Il metodo è applicabile alle poliammidi designate PA 46, PA 6, PA 66, PA 69, PA 610, PA 612, PA 11, PA 12, PA 6T / 66, PA 6I / 6T, PA 6T / 6I / 66, PA 6T / 6I, PA 6I / 6T / 66 e PA MXD6 come definito nella norma UNI EN ISO 16396-1, nonché a copoliammidi, composti di poliammidi e altre poliammidi solubili in uno dei solventi specificati nelle condizioni specificate.
Il metodo non è applicabile alle poliammidi prodotte mediante polimerizzazione anionica di lattamici o prodotti con agenti reticolanti; tali poliammidi sono normalmente insolubili nei solventi specificati.
L’indice di viscosità è determinato dalla procedura generale specificata nella UNI EN ISO 1628-1, osservando le condizioni particolari specificate in questo documento.

Materie plastiche - Determinazione della stabilità termica del policloruro di vinile, omopolimeri e copolimeri correlati contenenti cloro e loro composti (compound) - Metodo della variazione di colore

La norma specifica due metodi per la determinazione della stabilità termica di prodotti e composti a base di omopolimeri e copolimeri di cloruro di vinile (indicati semplicemente come PVC nel testo seguente) in base all'entità della variazione di colore che si verifica quando sono esposti, in forma di lastra, a temperature elevate. I due metodi sono:
- metodo A: metodo a bagno d'olio;
- metodo B: metodo della stufa.
Questi metodi sono applicabili in particolare alla determinazione della resistenza del PVC alla degradazione dovuta al calore, come valutato dalla variazione di colore dopo diversi periodi di riscaldamento in condizioni normalizzate. I risultati sono solo comparativi e possono essere insoddisfacenti quando vengono provati materiali in PVC colorato. I tempi di stabilità indicati dai due metodi potrebbero non essere simili e non possono essere utilizzati a fini di confronto diretto.

Materie plastiche - Materiali a base di polibutene-1 (PB-1) per stampaggio ed estrusione - Parte 2: Preparazione dei provini e determinazione delle proprietà

La norma specifica i metodi di preparazione dei provini ed i metodi di prova da utilizzare per determinare le proprietà dei materiali di polibutene-1 (PB-1) per stampaggio ed estrusione e per la loro caratterizzazione. Per semplicità, in questa norma vengono utilizzati la designazione polibutene-1 e l'abbreviazione PB.
Nella norma sono dati i requisiti per la movimentazione dei materiali di prova e per il condizionamento sia per il materiale di prova prima dello stampaggio e sia dei campioni prima della prova.
Sono date anche le procedure e le condizioni per la preparazione di provini e le procedure per misurare le proprietà dei materiali di cui sono fatti questi campioni. Sono elencate le proprietà e i metodi di prova che sono adatti e necessari per caratterizzare i materiali di PB-1 per stampaggio ed estrusione.
Le proprietà sono state selezionate dai metodi di prova generali nella UNI EN ISO 10350-1. Altri metodi di prova di largo uso per o di particolare importanza per questi materiali per stampaggio ed estrusione, sono inclusi anche in questa norma, come lo sono le proprietà per la designazione specificate nella UNI EN ISO 21302-1.
Al fine di ottenere risultati riproducibili e confrontabili, è necessario utilizzare i metodi di preparazione e di condizionamento, le dimensioni dei campioni e le procedure di prova qui specificati.
I valori determinati non saranno necessariamente identici a quelli ottenuti utilizzando campioni di dimensioni diverse o preparati con procedure diverse.

Materie plastiche - Materiali a base di polibutene-1 (PB-1) per stampaggio ed estrusione - Parte 1: Sistema di designazione e base per specifiche

La norma stabilisce un sistema di designazione per i materiali termoplastici di polibutene-1 (PB-1) che può essere utilizzato come base per le specifiche. Per semplicità, in questa norma vengono utilizzati la designazione polibutene-1 e l'abbreviazione PB.
I tipi di materie plastiche di polibutene si differenziano tra di loro per un sistema di classificazione basato su livelli appropriati delle proprietà di designazione dell’ indice di fluidità in volume e su informazioni sui parametri dei polimeri di base, sull'applicazione prevista e / o sul metodo di lavorazione, su proprietà importanti, additivi, coloranti, cariche e materiali di rinforzo.
La norma è applicabile a tutti gli omopolmeri butene-1 e ai copolimeri di butene-1 con un contenuto massimo di altri monomeri 1-olefinici inferiori a 50 g / kg (frazione di massa) e con un contenuto di monomeri non olefinici con gruppi funzionali fino a un massimo di 3 g / kg (frazione di massa).
La norma si applica ai materiali pronti per l'utilizzo normale, sotto forma di polvere, granuli, pellet o materiali non modificati o modificati da coloranti, cariche e altri additivi.

Materie plastiche - Determinazione della biodegradabilità aerobica finale delle materie plastiche nel suolo mediante misurazione della richiesta di ossigeno in un respirometro o della quantità di anidride carbonica sviluppata

La norma specifica un metodo per la determinazione della biodegradabilità aerobica finale delle materie plastiche nel suolo mediante misurazione della richiesta di ossigeno in un respirometro chiuso o della quantità di anidride carbonica sviluppata. Il metodo è progettato per produrre una velocità ottimale di biodegradazione mediante la regolazione dell'umidità del terreno di prova.
Se è utilizzato un suolo non modificato come un inoculo, la prova simula i processi di biodegradazione che hanno luogo in un ambiente costituito da suolo naturale; se è utilizzato un suolo pre-adattato il metodo può essere utilizzato per investigare il potenziale di biodegradabilità del materiale di prova.
Il metodo si applica ai seguenti materiali:
- polimeri naturali e/o sintetici, copolimeri o loro miscele;
- materiali plastici che contengono additivi come plastificanti e coloranti;
- polimeri solubili in acqua.
Non si applica necessariamente ai materiali che, nelle condizioni di prova, inibiscono l'attività dei microrganismi presenti nel suolo. Gli effetti inibitori possono essere misurati usando un controllo di inibizione o con un altro metodo adatto. Se il materiale di prova inibisce i microrganismi nel terreno, è possibile utilizzare una concentrazione inferiore del materiale di prova, un altro tipo di terreno o un terreno pre-esposto.

Materie plastiche - Determinazione del contenuto d'acqua

La norma specifica i metodi per la determinazione del contenuto d'acqua delle materie plastiche in forma di polvere, granuli e articoli finiti. Questi metodi non misurano l'assorbimento d'acqua (cinetico e all'equilibrio) delle materie plastiche poichè è misurato dalla UNI EN ISO 62.
Il metodo A è idoneo alla determinazione del contenuto d'acqua maggiore dello 0,1% con una accuratezza dello 0,1%. Il metodo B, il metodo C e il metodo D sono idonei alla determinazione del contenuto d'acqua maggiore dello 0,01% con una accuratezza dello 0,01%. Il metodo E è idoneo alla determinazione del contenuto d'acqua maggior e di 0,001% con una accuratezza dello 0,001%. Le precisioni dichiarate sono limiti di rilevazione che dipendono anche dalla massa massima possibile del campione. Il contenuto d'acqua è espresso in percentuale d'acqua (frazione in massa). Il metodo D è adatto per poliammide (PA), policarbonato (PC), polipropilene (PP), polietilene (PE), resina epossidica, polietilentereftalato (PET), poliestere, politetrafluoroetilene (PTFE), polivinilcloruro (PVC), polilattide (PLA), polyamidimid (PAI), non è particolarmente indicato per campioni che possono rilasciare NH3. I metodi A, B, C ed E sono generalmente adatti a tutti i tipi di materie plastiche e per livello di umidità. Il contenuto di acqua è un parametro rilevante per la lavorazione dei materiali e dovrebbe rimanere al di sotto del livello specificato nella norma appropriata del materiale.
In questa norma sono specificati sei metodi alternativi.

Materie plastiche - Determinazione della trasmittanza luminosa totale di materiali trasparenti - Parte 1: Strumento a raggio singolo

La norma tratta della determinazione della trasmittanza luminosa totale, nella regione visibile dello spettro, dei materiali plastici trasparenti in forma piana e sostanzialmente incolori, utilizzando un fotometro a raggio singolo con una sorgente luminosa CIE normalizzata specificata e un foto-rilevatore.
Questa norma non può essere utilizzata per materie plastiche che contengono materiali fluorescenti.
La norma è applicabile a materiali di stampaggio trasparenti, ai film e alle lastre di spessore non superiore a 10 mm.

Materie plastiche - Poliammidi - Condizionamento accelerato di provini

La norma descrive un metodo per il condizionamento accelerato di provini di poliammidi e copoliammidi. È applicabile ai gradi contenenti cariche e altri additivi, ma non ai gradi che contengono più di una frazione di massa del 2% contenuto estraibile.
Il contenuto di umidità all’ equilibrio raggiunto con questo metodo è vicino al contenuto di umidità all’ equilibrio ottenuto in atmosfera normalizzata a 23 ° C / 50% di umidità relativa (RH). I valori delle proprietà meccaniche ottenuti dopo il condizionamento accelerato secondo questo metodo, possono differire leggermente da quelli ottenuti dopo il condizionamento in atmosfera normalizzata a 23 °C / 50% RH.

Vuoi associarti a Uniplast?

Contattaci per avere maggiori informazioni e ricevere il modulo di iscrizione.