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Ente italiano di unificazione delle materie plastiche - Federato all'UNI
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Norme

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Materie plastiche - Impronta climatica (carbon footprint) e ambientale di materie plastiche a base biologica - Parte 3: Impronta climatica (carbon footprint) di processo, requisiti e linee guida per la quantificazione

La norma specifica i requisiti e le linee guida per la quantificazione e la comunicazione dell'impronta climatica (carbon footprint) di processo di materie plastiche a base biologica (vedere UNI EN ISO 22526-1), essendo un'impronta di carbonio parziale di un prodotto di materia plastica a base biologica, basato sulla UNI EN ISO 14067 e coerente con le norme internazionali sulla valutazione del ciclo di vita (UNI EN ISO 14040 e UNI EN ISO 14044). Questa norma è applicabile agli studi sull'impronta climatica (carbon footprint) di processo (P-CFP) dei materiali plastici, essendo un'impronta climatica (carbon footprint) parziale di un prodotto, sia che i risultati siano destinati o meno ad essere disponibili al pubblico. In questa norma sono dati i requisiti e le linee guida per la quantificazione di un'impronta climatica (carbon footprint) parziale di un prodotto (CFP parziale). Lo studio dell'impronta climatica (carbon footprint) di processo viene eseguito secondo la UNI EN ISO 14067 come impronta climatica (carbon footprint) parziale, utilizzando le condizioni e i requisiti specificati in questa norma. Quando i risultati di uno studio P-CFP sono riportati secondo questa norma, vengono fornite procedure per sostenere la trasparenza e la credibilità, e anche per consentire scelte informate. La compensazione non rientra nell'ambito di questa norma.

Sistemi di tubazioni di materia plastica per la distribuzione di gas combustibili - Polietilene (PE) - Parte 7: Guida per la valutazione della conformità

La specifica tecnica fornisce una guida per la valutazione della conformità di compound/formulazioni, prodotti, giunzioni ed assiemi in conformità alle parti applicabili della UNI EN 1555, destinata ad essere inclusa nel piano di qualità del fabbricante come parte del sistema di gestione della qualità e per stabilire le procedure di certificazione. Insieme alle parti da 1 a 5 della UNI EN 1555 questa specifica tecnica è applicabile ai sistemi di tubazioni in polietilene (PE) per la distribuzione di combustibili gassosi. Si applica a tubi, raccordi e valvole in PE, alle loro giunzioni e alle giunzioni con componenti di altri materiali per essere utilizzati nelle seguenti condizioni: a) una pressione massima di esercizio, MOP, fino a 10 bar inclusi; b) una temperatura di esercizio di 20 °C come temperatura di riferimento.

Materie plastiche - Lastre estruse di polipropilene (PP) - Requisiti e metodi di prova

La norma specifica i requisiti ed i metodi di prova per lastre solide piane estruse di omopolimeri del propilene (PP-H) e di copolimeri del propilene (PP-B e PP-R), senza aggiunta di cariche o di materiali di rinforzo. La norma si applica alle lastre (foglie) di PP in forma arrotolata. La norma si applica solo alle lastre di spessore da 0,5 mm a 40 mm.

Materie plastiche - Determinazione dell'indice di rifrazione

La norma descrive due metodi di prova per la determinazione dell'indice di rifrazione delle materie plastiche più o meno trasparenti sotto forma di film o di lastre ed anche di materiale in granuli o in polvere. La norma specifica due metodi di prova per determinare l'indice di rifrazione delle materie plastiche, vale a dire: - Metodo A: un metodo rifrattometrico per misurare l'indice di rifrazione di pezzi stampati, lastre colate o estruse o film, per mezzo di un rifrattometro. È applicabile non solo a materiali isotropi trasparenti, traslucidi, colorati o opachi, ma anche a materiali anisotropi. - Metodo B: un metodo ad immersione (che sfrutta il fenomeno della linea di Becke) per determinare l'indice di rifrazione di materiali trasparenti in polvere o granulati per mezzo di un microscopio. La luce monocromatica, in generale, viene utilizzata per evitare gli effetti di dispersione

Materie plastiche - Calorimetria differenziale a scansione (DSC) - Parte 7: Determinazione della cinetica di cristallizzazione

La norma specifica due metodi (isotermico e non isotermico) per lo studio della cinetica di cristallizzazione di polimeri parzialmente cristallini con la calorimetria differenziale a scansione (DSC). La norma si applica solo ai polimeri fusi. I metodi non sono idonei se la struttura molecolare del polimero è modificata durante la prova.

Vetro tessile - Fili - Designazione

La norma specifica un sistema di designazione dei filati di vetro tessili [inclusi i filati singoli, a più capi, piegati (plied), cablati e testurizzati, fili, nastri e rovings] basato sulla loro densità lineare espressa nel sistema tex.

Sistemi di tubazioni di materia plastica - Giunzioni a bicchiere con guarnizioni di tenuta di elastomero per utilizzo con tubi in pressione di materia plastica - Metodo di prova per la tenuta con pressione negativa, con deflessione angolare e deformazione

La norma specifica un metodo di prova per la tenuta con pressione negativa, con deflessione angolare e deformazione di giunzioni assemblate con bicchieri di materia plastica o metallo con guarnizioni di tenuta di elastomero e tubi in pressione di materia plastica.

Materie plastiche - Copolimeri termoplastici etilene/acetato di vinile (EVAC) - Determinazione dell'acetato di vinile

La norma specifica due categorie di metodi per la determinazione dell'acetato di vinile (VAC) contenuto nel copolimero etilene/acetato di vinile (EVAC), per l'uso nella designazione di tali copolimeri secondo ISO 21301-1. Una categoria è indicata come "metodi di riferimento", l'altra come "metodi di prova". I "metodi di riferimento" sono utilizzati per calibrare il metodo utilizzato per la determinazione del contenuto di acetato di vinile nei copolimeri etilene/acetato di vinile. I "metodi di prova" sono altri metodi che possono essere utilizzati per la determinazione se sono calibrati utilizzando uno dei metodi di riferimento descritti al punto 4, a condizione che mostrino una certa ripetibilità ammissibile.

Sistemi di tubazioni di materia plastica - Giunzioni meccaniche tra raccordi e tubi in pressione - Metodo di prova per la resistenza allo sfilamento con forza longitudinale costante

La norma specifica un metodo per verificare la capacità delle giunzioni uniassiali tra raccordi e tubi in pressione di materia plastica, di resistere a sforzi longitudinali di trazione. La prova è applicabile a prescindere dalla progettazione e dal materiale del raccordo utilizzato per la giunzione con il tubo di materia plastica. Il metodo di prova non è applicabile alle giunzioni saldate per fusione.

Materie plastiche - Impronta climatica (carbon footprint) e ambientale di materie plastiche a base biologica - Parte 2: Impronta climatica (carbon footprint) del materiale, quantità (massa) di CO2 rimossa dall'aria e incorporata nella molecola del polimer

La norma definisce l'impronta climatica (carbon footprint) del materiale come la quantità (massa) di CO2 rimossa dall'aria e incorporata nella materia plastica, e specifica un metodo di determinazione per quantificarla. Questo documento è applicabile ai prodotti in plastica, ai materiali plastici e alle resine polimeriche che sono parzialmente o interamente basati su costituenti di origine biologica.

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