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Materie plastiche - Determinazione delle proprietà all'urto Charpy - Parte 2: Prova d'urto strumentato

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Norme

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Sistemi di tubazioni di materia plastica per adduzione d'acqua e per fognature e scarichi e per irrigazione interrati e fuori terra e in pressione - Policloruro di vinile orientato non plastificato (PVC-O) - Parte 2: Tubi
Materie plastiche - Materiali di poliammide (PA) per stampaggio ed estrusione - Parte 2: Preparazione dei provini e determinazione delle proprietà
Materie plastiche - Acquisizione e presentazione di valori multipli comparabili - Parte 2: Proprietà termiche e di processo
Valutazione della conformità dei sistemi di tubazioni di materia plastica per il ripristino di reti esistenti - Parte 3: Materiali in policloruro di vinile non plastificato (PVC-U)
Sistemi di tubazioni di materia plastica per fognature e scarichi interrati non in pressione - Polipropilene (PP) - Parte 1: Specifiche per i tubi, i raccordi ed il sistema
UNI EN ISO 179-2:2020

La norma specifica un metodo per determinare le proprietà all’urto Charpy delle materie plastiche dai diagrammi forza/deflessione. Diversi tipi di provini a forma di barretta e configurazioni di prova, nonché parametri di prova dipendenti dal tipo di materiale, dal tipo di provino e dal tipo di intaglio, sono definiti nella UNI EN ISO ISO 179-1. In questo documento sono descritti gli effetti dinamici come la risonanza: cella di carico / percussore, la risonanza del campione di prova e i picchi di inerzia al contatto iniziale.
La UNI EN ISO 179-1 caratterizza il comportamento all'urto solo in base alla resistenza all’urto e per utilizzare apparecchi la cui energia potenziale è abbinata approssimativamente alla particolare energia di rottura da misurare. Questa norma è utilizzato per registrare un diagramma forza-deflesione o forza-tempo per la caratterizzazione dettagliata del comportamento all' urto e per lo sviluppo di un apparato automatico vale a dire un apparato che evita la regolazione dell’ energia.
Il metodo descritto in questo documento è adatto anche per: acquisire più e diverse caratteristiche dei materiali in condizioni d’ urto; supervisionare la procedura della prova Charpy, poiché questa strumentazione consente il rilevamento di tipici errori operativi, ad esempio quando il campione in prova non è a stretto contatto con i supporti; rilevare automaticamente il tipo di rottura; strumenti a pendolo che evitano frequenti cambi del percussore a pendolo; misurazione delle proprietà meccaniche della frattura descritte in altre norme.
I risultati delle prove ottenuti con questo metodo sono comparabili solo se le condizioni di preparazione dei campioni di prova, nonché le condizioni di prova, sono le stesse. Pertanto, il comportamento all'urto dei prodotti finiti non può essere previsto direttamente da questa prova.

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