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Ente italiano di unificazione delle materie plastiche - Federato all'UNI
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Materie plastiche - Determinazione della biodegradazione aerobica di materiali plastici non fluttuanti nell'interfaccia acqua di mare / sedimento sabbioso - Metodo mediante analisi del diossido di carbonio sviluppato

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Norme

Cliccando sul codice della norma si potrà accedere alla scheda dettagliata presente sul sito dell'UNI
Sistemi di tubazioni di materia plastica per adduzione d'acqua e per fognature e scarichi e per irrigazione interrati e fuori terra e in pressione - Policloruro di vinile orientato non plastificato (PVC-O) - Parte 2: Tubi
Materie plastiche - Materiali di poliammide (PA) per stampaggio ed estrusione - Parte 2: Preparazione dei provini e determinazione delle proprietà
Materie plastiche - Acquisizione e presentazione di valori multipli comparabili - Parte 2: Proprietà termiche e di processo
Valutazione della conformità dei sistemi di tubazioni di materia plastica per il ripristino di reti esistenti - Parte 3: Materiali in policloruro di vinile non plastificato (PVC-U)
Sistemi di tubazioni di materia plastica per fognature e scarichi interrati non in pressione - Polipropilene (PP) - Parte 1: Specifiche per i tubi, i raccordi ed il sistema
UNI EN ISO 19679:2018

Questa norma specifica un metodo di prova per determinare il grado e la velocità di biodegradazione aerobica di materiali plastici quando si stabilizzano su sedimenti sabbiosi marini all'interfaccia tra acqua di mare e fondo marino, misurando l'anidride carbonica sviluppata.
Questo metodo di prova è una simulazione in condizioni di laboratorio dell'ambiente trovato in diverse aree di acqua di mare / di sedimentazione nel mare, ad es. in una zona bentonica dove la luce del sole raggiunge il fondo dell'oceano (zona fotica) che, nella scienza marina, è chiamata zona sublitorale.
La determinazione della biodegradazione di materiali plastici sepolti nei sedimenti marini non rientra nell'ambito di questa norma internazionale.
La misurazione della biodegradazione aerobica può anche essere ottenuta monitorando il consumo di ossigeno, come descritto nella ISO 18830.
Le condizioni descritte in questa norma internazionale potrebbero non sempre corrispondere alle condizioni ottimali per il massimo grado di biodegradazione.

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